orchiectomia

orchiectomia

Comunemente descritta col termine castrazione.

Cos’è

Comunemente descritta col termine castrazione, significa in realtà l’asportazione chirurgica dei testicoli. Nella tecnica tradizionale si tratta di una incisione cutanea per accedere agli organi, separarli dai vasi e dal funicolo cauterizzandoli con un elettrocauterio a radiofrequenza, o con delle suture, per poi recidere il funicolo spermatico e asportarli. Vengono poi suturati per strati con filo riassorbibile, in genere la cute viene suturata con tecnica intradermica. E’ possibile abbinare l’orchiectomia a una conchectomia, ossia asportazione della borsa scrotale. Nel gatto in genere lo scroto non viene suturato e la breccia guarisce rapidamente per seconda intenzione.

Quando farla

Nel cane negli ultimi anni è particolarmente discusso quale sia il momento migliore per praticarla, non esiste una risposta completamente univoca, tuttavia nella maggior parte dei cani risulta ancora conveniente praticarla in giovane età, tuttavia si è tutti concordi nel non praticarla prima del termine dello sviluppo, dopo l’anno di età per la maggior parte delle razze.Viene eseguita a qualsiasi età quando subentrano: gravi infezioni, cisti, neoplasie, gravi traumatismi.Nel gatto si tende ad aspettare la maturità. Sovente si pratica ai pri i segnali di “marcamento”, ossia quando il gatto maschio inizia a urinare in casa marcando il territorio o le stanze.

Cosa aspettarsi

Si tratta di una chirurgia che viene eseguita in regime di day hospital, in giornata. Alla dimissione il vostro cane sarà sveglio, forse un po’ meno attivo, i farmaci analgesici e spesso oppiacei consentiranno il buon controllo del dolore ma possono lasciare sonnolenza per le prime 24 ore. La zona inguinale sarà stata abbondantemente depilata e qualche residuo di disinfettante potrebbe aver lasciato leggermente macchiato il pelo. La ferita che può variare da 1 cm a 5 cm a seconda delle dimensioni del cane e-o gatto viene solitamente suturata a livello cutaneo con un filo intradermico, tanto da vedere poco o nulla la ferita. Dopo alcune ore, seguendo comunque le indicazioni dell’anestesista, sarà possibile fornire un po’ d’acqua e del cibo.

Gestione post-operatoria

Occorre evitare corse e salti per le prime due  settimane. Occorre controllare che non si lecchi o strusci la ferita per almeno 12 giorni in nessuna maniera, può essere necessario applicare un collare elisabettiano. Le grandi funzioni organiche (cibarsi, bere, fare i bisogni) devono essere nella norma. Può accadere che per 3-4 giorni non defechi, nel caso è sufficiente dare una piccola quantità di latte (da mezza tazzina a una tazza a seconda della taglia) per favorire la ripresa della defecazione. Dopo una decina di giorni è possibile far rimuovere i punti (se esterni) o il nodo della intradermica se visibile, anche se in filo riassorbibile. Le terapie indicate dal chirurgo possono variare.

 

Possibili complicanze

Le complicanze più probabili sono piccole reazioni dermiche ai fili di sutura, difficilmente si arriva a cedimenti delle suture fino a far riaprire la breccia operatoria (urgenza vera); infezioni di vario grado possono dipendere da leccamenti, lambimenti o altro. Nelle prime ore o giornata se dovesse cedere un punto interno o cedesse la cauterizzazione è possibile incorrere in un emo-addome, emorragia interna, che può avere diversi gradi di gravità, sino a richiedere un nuovo e urgente intervento.

IN ASSOLUTO il rischio più frequente è legato a infezioni a causa di chirurgia-e poco pulita o poco sterile o successiva contaminazione per ferita – ambiente poco pulito. Aderenze interne sono possibili, come per ogni chirurgia addominale e sono tanto più probabili tanto più la chirurgia viene eseguita in maniera poco corretta e-o pulita.

Nel caso in cui residuasse un frammento ovarico all’interno dell’addome si potrebbe avere nuovamente il calore e tutte le conseguenze, pertanto rivolgetevi nuovamente al vostro veterinario per segnalare l’evento.

Sono segnalati alcuni rarissimi casi in cui la borsa ovarica, se non asportata possa diventare ormone secernente riprendendo l’attività come se fossero in calore.

Raramente è possibile che si manifesti incontinenza nel post operatorio, anche se alcuni studi hanno dimostrato che la percentuale di incontinenza nel cane e nel gatto femmina è uguale tra i campioni di popolazione sterilizzata e intera, dimostrando che non dipende dalla sterilizzazione.