ostruzione urinaria delle basse vie flutd

ostruzione urinaria delle basse vie flutd

Comunemente descritta come ostruzione dell’uretra o delle basse vie urinarie è tipica nel gatto maschio o nel cane maschio

Cos’è

Comunemente descritta come ostruzione dell’uretra o delle basse vie urinarie è tipica nel gatto maschio o nel cane maschio, aneddotica nelle femmine. Può avere origine da situazioni di infezioni croniche o di calcolosi. Tipicamente si vede il gatto o col cane che tenta di mingere e non riesce, a volte si osservano alcune gocce. Si tratta di un urgenza, non si può stare senza mingere oltre le 24 ore, soprattutto nel maschio. A volte si osserva il gatto che miagola è agitato e va molte volte nella gabbietta lasciando macchie molto piccole di urina è comunque un urgenza, le conseguenze metaboliche sono davvero gravi.

Quando farla

Nel cane e nel gatto le ostruzioni vengono gestite con tecniche atte in primo luogo a ridurre l’accumulo di catabolismi ed elettroliti che può comportare il decesso, inoltre si tenta di cateterizzare e rimuovere il “tappo uretrale”, si procede a raccogliere carpioni di urina per capire le cause, insieme a radiografie ed ecografia. Si continua con lavaggi vescicali e a volte è abbinata a cistotomia per pulire a fondo anche la vescica da sedimento e calcoli.

Cosa aspettarsi

Si tratta di una chirurgia che viene eseguita in regime di ricovero. In genere si ricovera il paziente per 1-3 giorni talvolta cataterizzato e monitorando la quantità e qualità delle urine. Alla dimissione il vostro cane o gatto sarà completamente sveglio, forse un po’ meno attivo, i farmaci analgesici e spesso oppiacei consentiranno il buon controllo del dolore ma possono lasciare sonnolenza.L’addome e la zona inguinale sarà stato abbondantemente depilato e qualche residuo di disinfettante potrebbe aver lasciato leggermente macchiato il pelo. E’ possibile che per qualche ora o giorno le urine siano leggermente più scure per la presenza di una modica quantità di sangue. La ferita che può variare da 8 cm a 20 cm a seconda delle dimensioni del cane e-o gatto.

Gestione post-operatoria

Occorre controllare che non si lecchi o strusci la ferita per almeno 12 giorni in nessuna maniera, può essere necessario applicare un collare elisabettiano. Le grandi funzioni organiche (cibarsi, bere, fare i bisogni) devono essere nella norma. Prestare attenzione che non si lecchi eccessivamente i genitali. Può accadere che per 3-4 giorni non defechi, nel caso è sufficiente dare una piccola quantità di latte (da mezza tazzina a una tazza a seconda della taglia) per favorire la ripresa della defecazione. Nel giro di 3-5 giorni l’urina è tornata del colore e aspetto normale.

Possibili complicanze

Sanguinamenti visibili attraverso la vagina o il pene tanto da chiedere una revisione. Le complicanze più probabili sono piccole reazioni dermiche ai fili di sutura, difficilmente si arriva a cedimenti delle suture fino a far riaprire la breccia operatoria (urgenza vera); infezioni di vario grado possono dipendere da leccamenti, lambimenti o altro. Nelle prime ore o giornata se dovesse cedere un punto interno o cedesse la cauterizzazione è possibile incorrere in un emo-addome, emorragia interna, che può avere diversi gradi di gravità, sino a richiedere un nuovo e urgente intervento. Chiaramente il cedimento di una eventuale sutura sulla vescica può comportare uro-addome, ossia urina libera in addome, che richiede una immediata revisione chirurgica.

IN ASSOLUTO il rischio più frequente è legato a infezioni a causa di chirurgia-e poco pulita o poco sterile o successiva contaminazione per ferita – ambiente poco pulito. Aderenze interne sono possibili, come per ogni chirurgia addominale e sono tanto più probabili tanto più la chirurgia viene eseguita in maniera poco corretta e-o pulita. Algia legata all’attività della minzione è un evenienza molto rara ma possibile in maniera transitoria. Un’altra complicanza possibile è una nuova ostruzione appena si rimuove il catetere che implica di ripetere la procedura, solo a fronte di continue recidive si dve prendere in considerazione una eventuale chirurgia definitiva chiamata uretrostomia, vedi la sezione dedicata.