chirurgia prostatica

chirurgia prostatica

Alcune delle chirurgie più comuni sono: prostatectomia, omentalizzazione, cistectomia.

Cos’è


A seconda della patologia  prostatica (cisti, neoplasie, ascessi, ipertrofia) può essere necessario un approccio chirurgico. Esistono diverse tecniche per i differenti problemi

Quando farla


Nel cane la condizione più comune è l’ipertrofia prostatica, nella maggior parte dei casi viene gestita con la castrazione (vedi sezione dedicata); cisti e ascessi prostatici possono essere trattati chirurgicamente per essere drenati e asportati o ridotti spesso vengono omentalizzati; neoplasie possono richiedere parziali o totali asportazioni.

Cosa aspettarsi

Si tratta di una chirurgia che viene eseguita in regime di ricovero. In genere si ricovera il paziente per 1-3 giorni talvolta cateterizzato e monitorando la quantità e qualità delle urine. Alla dimissione il vostro cane o gatto sarà completamente sveglio, forse un po’ meno attivo, i farmaci analgesici e spesso oppiacei consentiranno il buon controllo del dolore ma possono lasciare sonnolenza.

L’addome e la zona inguinale sarà stato abbondantemente depilato e qualche residuo di disinfettante potrebbe aver lasciato leggermente macchiato il pelo. E’ possibile che per qualche ora o giorno le urine siano leggermente più scure per la presenza di una modica quantità di sangue. La ferita che può variare da 8 cm a 20 cm a seconda delle dimensioni del cane e-o gatto. Può residuare algia per diversi giorni da trattare farmacologicamente. 

Gestione post-operatoria

Occorre controllare che non si lecchi o strusci la ferita per almeno 12 giorni in nessuna maniera, può essere necessario applicare un collare elisabettiano. Le grandi funzioni organiche (cibarsi, bere, fare i bisogni) devono essere nella norma. Prestare attenzione che non si lecchi eccessivamente i genitali. Può accadere che per 3-4 giorni non defechi, nel caso è sufficiente dare una piccola quantità di latte (da mezza tazzina a una tazza a seconda della taglia) per favorire la ripresa della defecazione. Nel giro di 3-5 giorni l’urina deve tornare del colore e aspetto normale.

Possibili complicanze

Sanguinamenti visibili attraverso la vagina o il pene tanto da chiedere una revisione. Le complicanze più probabili sono piccole reazioni dermiche ai fili di sutura, difficilmente si arriva a cedimenti delle suture fino a far riaprire la breccia operatoria (urgenza vera); infezioni di vario grado possono dipendere da leccamenti, lambimenti o altro. Nelle prime ore o giornata se dovesse cedere un punto interno o cedesse la cauterizzazione è possibile incorrere in un emo-addome, emorragia interna, che può avere diversi gradi di gravità, sino a richiedere un nuovo e urgente intervento. Chiaramente il cedimento di una eventuale sutura sulla vescica può comportare uro-addome, ossia urina libera in addome, che richiede una immediata revisione chirurgica.

IN ASSOLUTO il rischio più frequente è legato a infezioni a causa di chirurgia-e poco pulita o poco sterile o successiva contaminazione per ferita – ambiente poco pulito. Aderenze interne sono possibili, come per ogni chirurgia addominale e sono tanto più probabili tanto più la chirurgia viene eseguita in maniera poco corretta e-o pulita. Algia legata all’attività della minzione è un evenienza molto rara ma possibile in maniera transitoria. Un’altra complicanza possibile è una ostruzione uretrale appena si rimuove il catetere che implica di ripetere la procedura, solo a fronte di continue recidive si dve prendere in considerazione una eventuale chirurgia definitiva chiamata uretrostomia, vedi la sezione dedicata. Risulta possibile che permanga una marcata difficoltà a urinare, tanto da richiedere continui cateterismi.