“I malanni fisici sono le tasse applicate a questa vita disastrata; alcuni vengono tassati di più, e altri di meno, ma tutti dobbiamo pagare qualcosa.” (Gilbert Keith Chesterton). Il pensiero di pagare non piace a nessuno eppure il dolore, gli acciacchi e Tartrosi sono spesso un male inevitabile, un costo sociale per l’uomo e una vera sofferenza per chi ne è afflitto, cani e gatti inclusi. Prevenire è il motto di molte campagne mediche e proprio per questo noi ortopedici veterinari non facciamo differenza.
L’ambizione massima è quella di aiutare i nostri pet a non incorrere nelle tragiche conseguenze di displasie d’anca, gomito e ginocchio che sono così frequenti. Come medici siamo chiamati ad applicare dei protocolli diagnostici preventivi fin dalla giovanissima età con l’ambizione di far crescere il più sano possibile il nostro assistito. In primo luogo non esiste un cane o un gatto che sia completamente esente da patologie su base ereditaria, per le forme ortopediche la razza ci può essere d’aiuto, ci orienta, sia per il cane sia per il gatto. Quali consigli semplici ed essenziali posso dare? In sintesi è corretto dire che le forme di displasia si possano diagnosticare e inquadrare a soggetto adulto, tuttavia è fondamentale riconoscerle prima, diagnosticarle nel cane o gatto in crescita ci permette di aiutarli prima che sia tardi, ci consente di formulare una diagnosi di displasia in fase di crescita e adottare dei provvedimenti che spesso possono essere risolutivi, ma ad una condizione: l’età. Esistono delle finestre temporali da cui non si può prescindere, soprattutto nel cane. Dai 3 ai 4 mesi si possono riconoscere i primissimi segni, magari anche lievi, ma ineluttabili: in questa fascia temporale è possibile applicare tecniche molto poco invasive che possono attenuare in maniera anche risolutiva la stessa displasia e le sue conseguenze,
parliamo di sinfisiodesipubica per il bacino e o-stectomia d’ulna per il gomito. La seconda finestra temporale è quella dai 5 ai 7,5 mesi. Con una pre.
ghiera di non attendere, a 5 mesi precisi conviene indagare i gomiti, proprio perché nella maggior parte delle volte andando oltre, anche solo di due o tre settimane si arriva tardi, ci si trova a trattare dei gomiti che potrebbero essere recuperabili solo in parte. Mentre a 5 mesi è possibile fronteggiare e risolvere la famigerata displasia di gomito (FCP o UAP). Sempre in questa fascia d’età si può comprendere a fondo la prognosi, ciò che sarà, delle articolazioni dell’anca. In questo momento se troviamo quadri che possono divenire gravi displasie d’anca a soggetto adulto allora si opta per una chirurgia risolutiva: la DPO, doppia osteotomia pelvica, che ripristina la normale conformazione dell’articolazione, consentendo una vita sana al giovane cane. Un secondo consiglio è di chiedere sempre una valutazione ortopedica completa, ossia una visita ortopedica a soggetto sveglio e sedato (soprattutto se tra i 5 e i 7,5 mesi) e di pretendere uno studio radiografico completo: sono 4 le radiografie per il bacino, 4 diverse posizioni e sono 2 o 3 quelle per i gomiti. Questo approccio oltre che a individuare e misurare alcuni possibili segni patologici ci permette uno studio dinamico delle anche, ci consente di capire a fondo la dinamica in corso e quindi di poter formulare una prognosi precisa. Una sola radiografia del bacino si usa per convenzione esclusivamente a soggetto adulto, a giochi fatti; mentre nel giovane ci dice poco o niente, salvo non abbia una condizione così drammatica da essere chiara anche solo con una proiezione radiografica singola. Ricorda che facciamo sempre una valutazione preventiva, anche se non c’è alcuna zoppia.