gastrectomia

gastrectomia

Si tratta di rimuovere una parte di stomaco. A seconda della parte che occorre rimuovere seguiranno delle conseguenze differenti.

Cos’è


Lo stomaco potete immaginarlo come un sacco a forma di fagiolo con un ingresso, cardias, che arriva dall’esofago e un uscita, piloro, che prosegue nell’intestino. Quando è necessario coinvolgere nelle chirurgie una delle due porte la gastrectomia diviene marcatamente più complessa e le conseguenze peggiori.

Quando farla


Per tutti i motivi sopraelencati è possibile, in alcune razze e tipologie di cane, attuare la gastropessi preventiva, con tecnica aperta o in Laparoscopia. Nelle femmine è possibile abbinare la sterilizzazione preventiva alla gastropessi preventiva, in una sola seduta operatoria, sia aperta, sia in videolaparoscopia. Idealmente entro il secondo anno di vita. Preventivo significa: prima che avvenga la sindrome GDV, quindi in un paziente sano, per evitare che avvenga in futuro. Ovviamente se fosse già avvenuta una prima dilatazione l’indicazione diventa perentoria. Condizione ancora più frequente è quel paziente che arriva in pronto soccorso con la dilatazione in atto, in quei casi va risolta la torsione (detergere) va effettuata un’abbondante lavanda gastrica e per l’appunto una gastropessi per evitare una rapida e spesso letale recidiva.

Cosa aspettarsi

Si tratta di una chirurgia che viene eseguita in regime di ricovero, possono essere applicate dei cateteri per alimentare e drenare eventuali liquidi in eccesso a livello gastrico, verranno effettuati controlli quotidiani ematologici e in diagnostica per immagini (radiografie ed ecografie). Si deve  valutare la capacità di alimentarsi autonomamente e che il normale transito digerente sia funzionale, che nn subentri vomito o rigurgiti. Alla dimissione il vostro cane sarà sveglio, forse un po’ meno attivo, i farmaci analgesici e spesso oppiacei consentiranno il buon controllo del dolore ma possono lasciare sonnolenza sinché somministrati. L’addome sarà stato abbondantemente depilato e qualche residuo di disinfettante potrebbe aver lasciato leggermente macchiato il pelo. La ferita può variare da 6 cm a 30 cm a seconda delle dimensioni del cane. Il dolore legato alla gastrectomia può implicare un moderato fastidio o dolore ma gestibile farmacologicamente.

 

Gestione post-operatoria

Occorre controllare che non si lecchi o strusci la ferita per almeno 12 giorni in nessuna maniera, può essere necessario applicare un collare elisabettiano. Controllare che non si lecchi la ferita o strusci in alcuna maniera l’addome. Le grandi funzioni organiche (cibarsi, bere, fare i bisogni) devono essere nella norma. Può accadere che per 3-4 giorni non defechi, nel caso è sufficiente dare un po’ di latte (da una tazzina a una tazza a seconda della taglia) per favorire la ripresa della defecazione. Dopo una decina di giorni è possibile far rimuovere i punti (se esterni) o il nodo della intradermica se visibile. Le terapie indicate dal chirurgo possono variare. Sarà importante frazionare i pasti almeno in tre o quattro volte al giorno. Verranno somministrati farmaci procinetici, a volte antiemetici, antibiotici e analgesici.

 

Possibili complicanze

Le più probabili sono piccole reazioni dermiche ai fili di sutura, difficilmente si arriva a cedimenti delle suture fino a far riaprire la breccia operatoria (urgenza vera), infezioni di vario grado possono dipendere da leccamenti, lambimenti o altro. Nelle prime ore o giornata se dovesse cedere un punto interno o la cauterizzazione è possibile incorrere in un emo-addome, emorragia interna, che può avere diversi gradi di gravità, sino a richiedere un nuovo e urgente intervento, oppure una peritonite su base settica per la fuoriuscita di materiale gastrico nel cavo addominale, altrettanto urgente. IN ASSOLUTO il rischio peggiore è legato a infezioni a causa di chirurgia-e poco pulita o poco sterile. Aderenze interne sono possibili, come per ogni chirurgia addominale e sono tanto più probabili tanto più la chirurgia viene eseguita in maniera poco corretta e-o pulita. Se abbinata a torsione e gasropessi il cedimento della sutura interna implicherebbe la perdita della pessi (evento raro quando correttamente eseguita), e vanificherebbe la chirurgia pur non comportando particolari rischi se non la necessità di ripeterla e il rischio che si presenti una GDV.