Col termine otoematoma si intende una patologia della pinna auricolare, o padiglione. La struttura dell’orecchio, inteso nella frazione denominata pinna auricolare è formato da tre strati, quello interno dermico, uno strato o foglio cartilagineo (interno) e dalla parte opposta lo strato dermico esterno, in genere più ricco di peli. Sia nel cane sia nel gatto è possibile che a seguito della rottura di uno o più vasi sanguigni, posti all’interno della pinna, ossia tra le due pagine cutanee, queste si separino, riempiendosi di sangue. Come fosse un palloncino (può andare da piccolo e localizzato a coinvolgere l’intera pinna).
Cos’è
In genere a nulla serve drenare l’ematoma con cateteri e orsi aghi poiché si riforma in brevissimo tempo. Alcuni trattamenti poco invasivi sono stati risolutivi aspirando l’ematoma e versamento e inoculando del prp. Tuttavia non è chiaro il tasso di recidiva che pare essere comunque alto. La chirurgia più utilizzata prevede una l’incisione della pagina interna che ben divaricata permette una buona pulizia del contenuto e successivamente la sutura con diversi punti tipo materasso ad avvicinare le due pagine tra loro scollate. Cosi facendo la guarigione consente il controllo della patologia.
Quando farla
Nel cane e nel gatto viene effettuata solo quando si presenta la patologia descritta nella sezione “cos’è”. Sovente si riscontrano sottostanti otiti che giustificano il fasti+dio auricolare e il continuo sbattere delle orecchie che può essere alla base della patologia.
Cosa aspettarsi
Si tratta di una chirurgia che viene eseguita in regime di day hospital. Alla dimissione il vostro cane o gatto sarà completamente sveglio, forse un po’ meno attivo, i farmaci analgesici e spesso oppiacei consentiranno il buon controllo del dolore ma possono lasciare sonnolenza.
L’orecchio presenterà molti punti di sutura e a volte vengono impiegate delle spugne chirurgiche compressive e-o bendaggi. Il medico vi informerà inoltre dei trattamenti eseguiti per controllare o curare l’otite sottostante. La pagina auricolare interna può apparire irritata.
Gestione post-operatoria
Occorre controllare che non strusci o si gratti la ferita per almeno 12 giorni in nessuna maniera, può essere necessario applicare un collare elisabettiano. Controllare costantemente l’aspetto dell’orecchio e gestire come da indicazioni la sua pulizia. Le grandi funzioni organiche (cibarsi, bere, fare i bisogni) devono essere nella norma. Può accadere che per 3-4 giorni non defechi, nel caso è sufficiente dare una piccola quantità di latte (da mezza tazzina a una tazza a seconda della taglia) per favorire la ripresa della defecazione. Verranno prescritte delle terapie antibiotiche e antinfiammatorio-analgesiche, oltre alle terapie per l’eventuale otite riscontrata.
Possibili complicanze
Le complicanze maggiori sono necrosi di parte dell’orecchio, in genere dovuta a eccessive suture e-o soprattutto scorretta gestione post operatoria. Sono possibili gocciolamenti siero ematici che devono essere in misura molto contenuta e se persistono devono essere segnalati al medico. Sono possibili cedimenti della sutura e ripresa del sanguinolento. Sono possibili recidive in tempi brevi e-o lunghi, in misura inferiore a qualunque altra gestione non chirurgica.
Alla fine residua una cicatrice interna al padiglione abbastanza visibile, in genere non subentrano importanti deformità della pinna come nei casi di trattamenti non chirurgici.
Nel caso si sia optato per ripetuti drenaggi o iniezioni dii prp e derivati ematici probabilmente l’orecchio andrà incontro a processi cicatriziali che arricceranno in maniera poco estetica l’orecchio.
In tutti i casi sono possibili infezioni di vario grado, per le quali si invita a tenere sotto controllo l’aspetto dell’orecchio che deve essere pulito e asciutto.
Le recidive possono subentrare in zone differenti della pinna e non essere considerate delle vere e proprie recidive.