Intossicazione da piante

Intossicazione da piante

 

Sapevi che alcune piante risultano essere tossiche per i nostri animali da compagnia?

Purtroppo, le intossicazioni da piante avvengono, anche se di rado e la specie più colpita è il cane, in particolare i cuccioli, ma anche gatti ed i nuovi animali da compagnia (conigli, rettili, uccelli, serpenti).

La dose tossica della pianta dipende da vari fattori: specie colpita, stadio di crescita, parte della pianta ingerita, tipo di terreno, fattori ambientali e presenza di erbicidi (possono indurre la produzione di metaboliti appetibili che inducono l’animale a mangiare la pianta tossica).

Nelle piante ci sono vari principi attivi che hanno un effetto tossico, quali: alcaloidi, glicosidi, nitrati, acido ossalico e ossalati, tannini e altri fenoli, aldeidi e chetoni, alcoli, proteine, resine e oli volatili, sostanze ad attività cancerogena e fototossine.

Ora vi elencherò numerose piante potenzialmente tossiche per i nostri animali da compagnia, non temete perché sarà raro trovarle nei nostri giardini o nei luoghi più frequentati per le passeggiate.

Piante contenenti alcaloidi: Tasso, Belladonna, Giusquiamo, Colchicum Autumnale e Erba di San Giacomo.

Piante contenenti glicosidi: Digitale, Mughetto, Rosa di Natale (elleboro), Veratro (infestante), Scilla, Oleandro, Ortensia, Acacia, Euforbia, Lino, Sorgo, Pero, Pruno, Loto…

Piante contenenti sali di acido ossalico: Anturio, Monstera Deliciosa, Dieffenbacha Seguine, Calla Zantedeschia, Calla Philodendron e croton. Cani e gatti se masticano foglie o steli, anche senza ingestione, possono intossicarsi. I sintomi sono: intenso dolore alla bocca, edema e infiammazione delle mucose buccali e oculari (contatto con occhi), vomito, scialorrea (ipersalivazione) e difficoltà respiratorie.

Analizziamo le piante più comuni, cioè le piante ornamentali da esterno e da interno:

  • Oleandro: l’intossicazione può colpire i cani e si verifica in caso di masticazione delle foglie o dei rami che rompendoli esce un lattice bianco, il quale ha anche effetto irritante oltre a contenere glicosidi tossici. I sintomi si presentano da qualche minuto a qualche ora dall’ingestione e si ha vomito, diarrea, coliche, agitazione, convulsioni, aritmie e arresto cardiaco; in soggetti sensibili anche dermatiti da contatto.
  • Ricino: sono più colpiti i cani, la parte tossica della pianta sono i semi contenenti la ricina, i sintomi si manifestano dopo 12-72 ore dall’ingestione e sono: vomito, bruciore alla bocca, edema della mucosa buccale e della lingua, diarrea emorragica, coliche, dolori addominali, crampi, oliguria (disfunzione urinaria), prostrazione e abbattimento.
  • Stella di Natale: le foglie e il fusto sono tossici perché contengono lattice ricco di terpeni tetraciclici che se entrano in contatto con gli occhi provocano lacrimazione, fotofobia, congiuntiviti e cheratiti, se invece viene ingerita provoca prurito, irritazione, dermatite, diarrea, vomito, scialorrea (ipersalivazione), stomatite e gastroenterite (irritazioni dell’apparato digerente), stanchezza e abbattimento. Tossica sia per cani che gatti.
  • Agrifoglio e Vischio: : Il cane è la specie in cui più frequentemente viene descritto l’avvelenamento causato dall’ingestione di parti della pianta (anche bacche); i sintomi sono: vomito e diarrea, scialorrea e dolori addominali, inoltre le foglie spinose sono pericolose per esempio per gli occhi dei nostri animali.
  • Piante appartenenti al genere Lillium e Hermocallis: sono tossiche soprattutto per i gatti e i sintomi compaiono entro 3 ore dall’ingestione, sono: scialorrea, vomito, perdita di appetito, abbattimento e depressione. Generalmente i sintomi gastrointestinali regrediscono dopo 6 ore e ciò potrebbe portare a credere che fosse un generico episodio gastrointestinale.

Per prevenire un’intossicazione da piante, quindi, servirà innanzitutto conoscere le piante tossiche per i nostri animali e poi basterà avere un occhio di riguardo in più, per esempio posizionando le piante in posti irraggiungibili o tenere pulito il vaso evitando così la presenza di foglie secche che potrebbero essere ingerite.

Per riconoscere l’intossicazione bisogna riconoscere i sintomi e comunicarli al veterinario, semplicemente osservando e descrivendo lo stato di salute del vostro animale. Riportando tutte le informazioni relative allo stato di salute attuale e alla probabile ingestione di sostanze non consuete, permetterete di raccogliere un’anamnesi completa e indispensabile per il vostro veterinario.